Apparecchi acustici endoauricolari - Il Centro Acustico
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Apparecchi acustici endoauricolari

Apparecchi acustici endoauricolari

I primi apparecchi acustici endoauricolari vennero creati e commercializzati negli anni ’80 grazie al peculiare sviluppo di miniaturizzazione dei circuiti elettronici. Come per l’intera evoluzione tecnologica riguardante gli apparecchi acustici, anche questa categoria protesica passò dall’essere analogica, quindi analogica programmabile e infine digitale.

Particolarità primaria degli endoauricolari è la loro realizzazione in base alla forma del condotto uditivo del paziente, possibile grazie al processo di presa d’impronta. Tale caratteristica trova la sua singolarità nel possedere l’intera struttura protesica all’interno del guscio su misura posizionato all’interno del canale uditivo.

 

Tipologie di apparecchi endoauricolari

Gli apparecchi endoauricolari sono classificabili in quattro diverse tipologie.

  • ITE (In the ear): tra gli apparecchi acustici a inserzione completa, sono quelli caratterizzati da dimensioni maggiori e da elevata visibilità estetica. Indicati per perdite più profonde, completano la gamma proposta dagli apparecchi acustici endoaurciolari, di cui le dimensioni ridotte convergono normalmente in erogazioni di minore potenza. Gli apparecchi ITE possono essere classificati a loro volta in apparecchi a conca piena, occupanti l’intera conca del padiglione ed il primo tratto del condotto uditivo, e a mezza conca, volti quindi a riempire solo una parte della conca ed il primo tratto del CUE.
  • CIC (Completely in the canal): alloggiato nel tratto più interno del condotto, la sua ridotta dimensione lo rende pressoché invisibile a occhi esterni; posizionato internamente a 1-2 mm dall’apertura del condotto uditivo, la sua unica parte visibile è quella del sottile filo di nylon d’estrazione. A oggi rappresentano la categoria di protesi endoauricolare più utilizzate.
  • ITC (In the canal): collocato nel primo tratto del condotto uditivo sino alla prima curvatura, è un apparecchio più piccolo degli ITE, ma più grande dei CIC. Questa soluzione appare generalmente visibile a terzi e pertanto, come del resto per gli apparecchi ITE, i gusci vengono normalmente costruiti con materiali dal colore simile a quello dell’incarnato, sulla base della gamma proposta dal produttore;
  • IIC (Invisible in the canal): costruiti per essere posizionati dopo la seconda ansa del condotto, in posizione peritimpanica.

 

Caratteristiche degli apparecchi acustici endoauricolari

Pur appartenendo alla stessa categoria di dispositivi, le varie tipologie di dispositivi endoauricolari presentano differenze non sottili, che determinano un’esperienza di ascolto di gran lunga differente in base allo specifico utilizzo. È bene precisare come la progressiva miniaturizzazione di queste protesi non ha solamente soddisfatto requisiti estetici, ma anche, e soprattutto, funzionali. Negli anni le ricerche condotte hanno evidenziato un notevole miglioramento dell’effettiva resa protesica per mezzo dell’effetto di focalizzazione del suono, fisiologicamente predisposto dal padiglione auricolare, in corrispondenza di un’inserzione quanto più profonda del microfono all’interno del condotto uditivo.

 

A questo punto è opportuno ricordare due delle più importanti funzioni svolte dal padiglione:

  • rinforzo selettivo del suono, contributo di pressione sonora alle frequenze poste tra 4-6 kHz (medio-alte);
  • localizzazione del segnale acustico mediante la diffrazione delle onde sonore, funzione correlata alla forma e alle dimensioni dell’orecchio esterno.

 

Risulta quindi facile pensare come questi due aspetti possano vanificare in caso di utilizzo di apparecchi ITE, occupanti la conca dell’orecchio. La criticità principale, evidenziata negli anni, nell’impiego di ITE ha infatti riguardato proprio la difficoltà nel rimediare a una sostanziale occlusione del condotto uditivo, soprattutto in condizioni di conservazione delle frequenze gravi. Tale problema vede una sua parziale risoluzione nel processo di miniaturizzazione delle protesi acustiche: con l’introduzione degli apparecchi ITC, e successivamente dei dispositivi CIC, è stato possibile apprezzare un avanzamento dei vantaggi, derivanti soprattutto dalla posizione del microfono e da un parziale ripristino delle fisiologiche funzionalità del padiglione, risultante sempre meno occluso. Ultima trovata in campo endoauricolare è la categoria degli IIC, di cui parliamo in un altro articolo interamente a loro dedicato.